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Finrod Felagund
Il Blog di Gianpaolo Persoglio
Diario da Dakar
Lunedì 15 - mercoledì 16 aprile

E' lunedì ed ho un po' di cose da sbrigare, devo andare in centro città per capire meglio come funziona la connessione a internet sul telefono (manie da occidentale....), sbrigare faccende di ordinaria amministrazione e passare nel pomeriggio alla cooperazione per firmare il verbale di presa funzione del mio incarico. Comincio a capire che muoversi per andare in città è sempre una impresa, i taxi scassati fanno sempre una strada diversa e l'aria che si respira tra le strade caotiche è mefitica.

 

 

Quantomeno la giornata è bella e in centro, tra i viali alberati, è piacevole passeggiare. Prima di arrivare in centro faccio un salto a trovare Alioune, il fidanzato di Lia, italiana che vive qui in Senegal da un po' di anni. Alioune e Lia hanno una grande casa a ridosso del centro e affittano camere: l'alloggio è molto bello, spazioso, areato, arredato con cura, potrebbe essere una buona sistemazione. Saluto Alioune e riparto per il centro città.

Passo a salutare El Hadj all'Hotel Saint Louis e andiamo ad incontrare Abdou che gentilmente mi accompagnerà in aeroporto per fare la denuncia per gli oggetti che mi hanno rubato dal bagaglio. Ma lì comincio a scontrarmi con la macchinosità della burocrazia locale. Dal momento in cui sono uscito col bagaglio dall'aeroporto le autorità non hanno più nessuna responsabilità, avrei dovuto controllare al momento del ritiro se c'era stato qualche ammanco e fare nel momento stesso la denuncia. Per cui adesso l'unica possibilità è andare in centro agli uffici della Royal Air Maroc e chiedere a loro come procedere visto che gli unici responsabili possono esssre solo loro. 

Torniamo quindi indietro con le pive nel sacco, passo a fare un po' dispesa, salutiamo Abdou e torniamo a Guediawaye.

 

Martedì 

La mattinata è dedicata a lavoro di ufficio, devo scartabellare tra faldoni e carte per prendere in mano la situazione e fare un minimo di rendicontazione. Tra una cosa e l'altra va via tutta la mattina

Nel primo pomeriggio con Fallou facciamo una capatina al Liceo, salutiamo il simpaticissimo Proviseur Mr. Fall e facciamo un sopralluogo nel magazzino e sul tetto dove sono stati montati i primi pannelli. Fallou mi mostra orgoglioso il magazzino e tutti i materiali contenuti, mi fa vedere il registro che da lui curato con l'inventario completo. Andiamo sul tetto, ci sono già 5 pannelli fotovoltaici installati dagli ingegneri italiani nella loro ultima missione qui a Dakar, mi accorgo che c'è uno spesso strato di polvere incrostata, sarà sicuramente necessario formare gli alunni per istituire un servizio di pulizia periodica.

 

 

Quindi si parte per Dakar centro, ho un paio di case da vedere in giro e rendermi un po' più conto di come sia fatta la città.

Prima di allora passo speranzoso alla sede della Royal air Maroc ma anche lì doccia fredda, loro non posso accettare nessuna denuncia di furto se prima non ho una "declaration" rilasciata da una qualsivoglia autorità aeroportuale..... Niente di fatto, c'è da tornare ancora in aeroporto..... :(

Nei giri successivi per vedere case capito nella zona di Marinas, un'isola felice a ridosso del porto dove ci sono varie case sfitte prima occupate da militari francesi. Smantellato il presidio sono andati via i precedenti occupanti ed è rimasto un quartiere molto carino, con case piacevoli di fronte al mare. Lì vicino c'è anche il circolo della vela di Dakar e questo non è affatto male..... ;)

Terminato il tour si rientra alla base.

 

Mercoledì

Devo risolvere un paio di problemi, la connessione flat per pc e telefono e la questione del furto al mio bagaglio. Iniziamo dall'aeroporto, ormai sono un habitué.... Tanto per cambiare non si risolve nulla! L'unica persona che mi può aiutare è lo chef de scale della Royal Air Maroc ma adesso non c'è, ci sarà starà stasera in concomitanza con l'arrivo del volo da Casablanca. Non demordo, ripasserò stasera.

 

Per quanto riguarda internet ormai ho capito che qui sono più fissati di noi europei..... Tutti hanno il cellulare, lo smartphone è uno status symbol e la connessione ad internet irrinunciabile forse anche più che da noi. Riesco a trovare un negozio (Sonatel, la catena che gestisce qui in loco l'operatore Orange) dove posso pagare l'abbonamento con carta di credito (rarità da queste parti) e risolvo.

 

Sulla strada verso il centro passo per i bei quartieri della corniche ouest: Ngor, Almadies, Mamelles, Mermoz, Fall. Case di lusso, strade curate, alberi e vista sull'Oceano, soprattutto passo sotto il terrificante monumento alla "Renaissane Africaine", un mostro altro 40 metri visible da quasi tutta la città......

 

 

Ripasso all'ufficio della cooperazione per fissare appuntamenti e faccio due chiacchiere con Pierluigi e Bianca, sempre disponibilissimi.

 

In serata, prima di tornare a Guediawaye, mi fermo a trovare Luciana e Stefania, due ragazze italiane che vivono qui e seguono piccoli e interessanti progetti di cooperazione. Sono simpaticissime, mi raccontano molto cose, ci salutiamo promettendoci di rivederci presto.

 

Infine ultimo tentativo in aeroporto: partiamo dopocena per tentare la sorte, obiettivo è parlare con lo chef de scale. Arrivo lì e stranamente..... lo chef de scale non c'è!!!! C'è una sua collega che non nessuna responsabilità, se voglio lo chef devo tornare un altro giorno. Basta. Getto la spugna!!

 

 

Pubblicato in: Diario da Dakar
Autore: SuperAdmin • Data: 21/04/2013