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Finrod Felagund
Il Blog di Gianpaolo Persoglio
Diario da Dakar
Tabaski

La Tabaski come il Natale, quando arriva arriva. E non c'è rischio di non accorgersene visto che le strade diventano stazzi e stalle a cielo aperto con centinaia di montoni in attesa del loro destino.

Sorvolo sulla storia della festa (islamica, in arabo "Id al adha", festa del sacrificio http://it.wikipedia.org/wiki/Id_al-adha) per raccontare invece il senso sociale e antropologico che prende qui.

E' un po' come il nostro Natale, per il carico di attesa che suscita nella gente e nelle famiglie e, come il nostro Natale, sta diventando più un evento di costume perdendo il suo senso religioso.

Per la tabaski ogni famiglia DEVE acquistare un montone e sacrificarlo con un taglio netto alla giugulare fatto da un membro maschio adulto, possibilmente il capofamiglia. Una volta morto il montone viene scuiato e privato delle interiora in modo che le carni possano essere subito essere cotte, una parte arrostite sulle braci, altre cotte in un pentolone con acqua, olio e odori vari.

Sorvoliamo sul fatto che la carne di un animale appena morto non andrebbe mangiata ma macellata e frollata come si deve, e questo non da' un grande beneficio alla salute per chi la consuma. E sorvoliamo anche sul fatto che il povero montone non ha propriamente carni morbidissime....

Sorvolato su tutto c'è la festa, grande, della famiglia riunita per l'occasione: si indossa l'abito buono, se c'è tempo si fa un salto in moschea, si condivide il cibo con i vicini, si invitano ospiti. E difatti io ero ospite di Fallou e della sua famiglia, nonchè l'oggetto di curiosità delle tre figlie Awa, Aminata e Haji, bellissime e simpaticissime.

 

 

Ho assistito al sacrificio fatto da Fallou e via di seguito alla preparazione del banchetto, mi sono sentito a casa, ho passato una gran bella giornata e mangiato bene. Dopotutto da abruzzese la carne ovina fa parte del dna.... ;)

Certo in tutto ciò un animalista convinto avrebbe di che storecere il naso, l'uccisione dei montoni non è un bello spettacolo, meno ancora il mercato onnipresente di bestie ad ogni angolo di strada, costrette ad attendere, cone le zampe legate, che arrivi il compratore. Ed anche il successivo viaggio fino a detinazione non è certo in prima classe: nei giorni precedenti la festa si vedono montoni nei bagagliai delle auto, sui portapacchi, dentro gli autobus, nei sacchi del riso e delle patate, anche a cavalcioni di scooter.

E' tradizione si dirà, certo che un po' di effetto tragicomico lo fa'.

 

http://www.felagund.com/221/44/galleria/tabaski_16_ottobre_2013.html

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato in: Diario da Dakar
Autore: SuperAdmin • Data: 20/10/2013