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Finrod Felagund
Il Blog di Gianpaolo Persoglio
Diario da Dakar
Il Castello di Kafka e il Signor 11 dita

Sinceramente pensavo di avere avuto un'idea geniale, mettermi nelle mani di un professionista con 11 dita, pensavo significasse mettersi in mani più che sicure... Eppure, se non è da un rigore che si giudica un giocatore, non si può nanche giudicare un buon agente di dogana dal sesto dito che gli spunta su una mano.... Ma forse neppure il povero Signor Khalifa sapeva bene a cosa andasse incontro quando gli ho dato  mandato di sdoganare la merce che ci è arrivata dall'Italia. Poca roba, un trasporto aereo di un grosso apparecchio elettrico e pochi altri accessori, tutto in un metro cubo appena di spazio. Di sicuro il Signor Khalifa beatamente ignora chi sia stato Kafka e con lui il suo Castello e il suo Processo. Ma pur ignorandolo si sarà sentito pervaso da quel senso di vuota impotenza, di smarrimento cosmico e di destino ineluttabile quando ha cominciato per noi a girare Ministeri, in un turbine senza sosta e senza speranza di successo. Quel materiale non prevede, essendo noi una ONG che lavora nella cooperazione, di essere caricato di dazi, per questo sembrava sufficiente un controllo della dogana e un nulla osta del Ministero dell'Economia e Finanze per poter prendere i nostri orpelli inscatolati e portarceli sul cantiere. Ed invece no, se progetto di cooperazione si tratta ci vuole che il Ministero degli Interni, che ci conosce e riconosce come ONG operante sul territorio, debba dare l'avallo, previa nostra lettera di umile implorazione. Ma, siccome il progetto è in corso di svolgimento in una scuola la quale è anche controparte attiva, vuoi che non sia necessario anche il nulla osta del Ministero dell'Educazione? Certo che sì, e vuoi che il Ministro decida proprio in quei giorni di partire in missione segreta per Paesi dove non c'è l'estradizione in modo tale che nessuno sappia dov'è e quando torni? Certo che sì. Ma, una volta raggiunta la cima inviolabile della firma dello sfuggevole Ministro, vuoi non scoprire che in realtà il Ministero competente non è solo quello dell'Educazione ma anche il misconosciuto Ministero dell'Insegnamento Tecnico? E' a quel punto che ho cominciato ad avere i sudori freddi, quando per quella curiosità che spinge l'uomo verso guai che l'ignoranza eviterebbe, sono andato a chiedermi come fosse composto il Governo Senegalese e ho scoperto che di Ministeri ce ne sono giusto 32. Da quel giorno non c'è notte che non sogni un Ministro della viabilità asfaltata che ritiene di avere voce in capitolo sul nostro sdoganamento perchè in un modo o nell'altro quel materiale deve passare per una strada. O un Ministro della Grammatica Corretta che mi fa le pulci su un condizionale francese cannato su una carta bollata.

Ad oggi sono passati 33 giorni da quando ci siamo imbarcati in questa avventura. Il pacco è ancora in aerporto e credo che ormai la tecnologia sia talmente superata che il pezzo è buono per un museo. Il signor 11 dita è il 33esimo giorno che mi dice che tutto va fantasticamente bene e le nostre richieste giacciono sulle più prestigiose scrivanie di tutto il Governo del Senegal. Sono talmente apprezzate come oggetti d'arredo che oramai pare sconveniente che qualcuno le firmi e le faccia sparire di lì, è un segno di cattivo gusto di cui non vorrei mai rendermi responsabile. Il cantiere è naturalmente fermo e il povero Niang Fall, che si deve occupare del trasporto del pacco incriminato fino al Liceo, oramai neache mi chiede più quale sia la situazione, tra un po' il pezzo comincerà a costruirselo da solo finchè non scoprirà che per farlo gli servirà un nulla osta del Ministero delle Varie ed Eventuali.

Pubblicato in: Diario da Dakar
Autore: SuperAdmin • Data: 08/11/2013