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Finrod Felagund
Il Blog di Gianpaolo Persoglio
Diario da Dakar
Domenica 28, melange africain...

Domenica mattinata di lavori domestici, dopodichè, d'accordo con Romina e Pierre, vado a Dakar perchè la loro amica Francesca ha proposto un evento al centro fieristico CICES. Vado completamente ignaro di tutto e passo un pomeriggio davvero interessante. In pratica lì si svolge la giornata di premiazione dei migliori studenti dell'Istituto IAM (Institut africain de management), una business school molto rinomata che raccoglie giovani da tutti i Paesi delle'Africa. L'occasione è buona perchè i vari gruppi provenienti dai diversi Stati possano confrontarsi su temi di economia, politica, integrazione (il tema della giornata è proprio l'integrazione e la cooperazione tra le popolazioni africane), culture.

E' una occasione er capire che idee hanno i ragazzi della situazione sociale, politica ed economica del Continente: mi appare un quadro complesso, in cui si sente senso di appartenenza ad una realtà comune (l'Africa) ma vengono fuori spesso le diversità culturali e politiche che frenano i tentativi di coordinazione e cooperazione tra gli Stati. 

 

 

Dal Teatro ci spostiamo nel padiglione di fianco per la degustazione dei piatti che i gruppi studenteschi dei vari Paesi hanno preparato: provo piatti del Rwanda, della Guinea equatoriale, del Burkina Faso, del Congo, del Madagascar.... Naturalmente mangio di tutto, carne, pesce arrosto, vari tipi di cuscus e riso, dolci al cocco e naturalmente il the alla menta senegalese.

 

 

Torniamo nel Teatro, è il turno del discorso del Direttore dell'Istituto che in modo molto efficace pone l'evidenza su alcuni punti focali: all'estero i ragazi africani si distinguono per impegno e risultati nelle Università del Mondo, tornati in Patria sono frenati nel mettere in condivisione i talenti e le esperienze acquisite e così non sono capaci di dare impulso alla crescita sociale dei loro contesti di origine. Ma non è tutto: gli argomenti all'ordine del giorno nel piccolo mondo globale sono l'economia verde e la digitalizzazione, chi meglio degli africani può capire ad esempio il valore della Protezione ambientale lì dove l'attività agricola nel rispetto del territorio e delle tradizioni è base della società? Perchè subire i processi dai Paesi sviluppati quando si avrebbe la capacità per guidarli? Non ci sono più alibi derivanti da fattori esogeni, i cittadini africani hanno oggi tutti gli strumenti per poter essere emancipati nelle idee e nella azioni.

Bel discorso, graffiante nei toni e incisivo nel contenuto, mi piace e mi da' un'idea un po' più chiara della consapevolezza della propria dimensione in rapporto con il resto del Mondo.

 

Assistiamo quindi a delle danze tipiche e all'esibizione di un rapper famosissimo (con urla e gente in visibilio....), l'atmosfera nel teatro è molto rilassatata, c'è un gran casino generale, chiasso di voci e di colori grazie agli abiti sgargianti che portano tutti, maschi e femmine. 

 

Usciamo un po' frastornati, fa ancora caldo, tempo di fare due passi sulla corniche, un salto al centro commerciale e poi col taxi a casa.

Pubblicato in: Diario da Dakar
Autore: SuperAdmin • Data: 30/04/2013