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Finrod Felagund
Il Blog di Gianpaolo Persoglio
Diario da Dakar
Ricevimento in Ambasciata

E arrivò martedì 4. Per misteri insondabili la festa del 2 giugno qui a Dakar si è festeggiata il 4. Appuntamento ore 18:30 presso la residenza dell'Ambasciatore qui a Dakar, richiesto il vestito "de ville"; cosa voglia dire non è chiaro, mi sembra di capire che sia il caso di mettersi un po' eleganti senza strafare, quindi niente infradito e bermuda ma la cravatta è troppo, quindi opto per un dress code composto da abito con camicia, no cravatta, scarpa informale (anche perchè di eleganti non ne ho). Concessione alla trasgressione: no calzini. Armati di tutto punto partiamo io e Paolo in taxi, alle 18:35 varchiamo i cancelli della residenza e alla porta ci accolgono Ambasciatore e altre 3 persone di un certo riguardo (ma che non so chi siano, forse il Console con consorte e un militare) che sono lì impettite a salutare tutti, io stringo mani e blatero il mio nome (come se a loro possa interessare qualcosa o se ne possano ricordare dopo 5 secondi....). Vabbè siamo dentro, finite le formalità la situazione è di un certo relax e comincio a riconoscere finalmente il DNA tricolore che c'è in ogni compaesano. Va bene chiacchierare, fare finta di darsi un tono, raccontare di cosa si fa qui e quale storia strana ci ha portati a Dakar.... ma l'importante è il magnare e bere! All'arrivo dei camerieri vengono fuori le priorità e, addio alle chiacchiere, abbandonati i convenevoli, una pugnalata alla buona creanza, via di spinte, calci, gomitate, per guadagnare l'ultima tartina e il primo bicchiere di prosecco al buffet...... come da migliore tradizione di matrimonio di questi ultimi anni (a proposito, che nostalgia dei cari vecchi bei matrimoni tutti seduti 8 ore con 15 portate!!!!).

Devo dire che l'Ambasciatore si è meritato tutto il nostri plauso perchè la frequenza di approvvigionamento delle vettovaglie è rapida in tal modo da evitare scene pietose di duelli all'utimo spiedino, e con ciò la conversazione torna ad essere rilassata, potendo mangiare e parlare al contempo.

 

 

E' curioso che quando tanti italiani si ritrovano tutti assieme fuori dal suolo patrio la tendenza della comunicazione prenda sempre la stessa piega..... che in fondo in Italia si sta bene, che è il Paese più bello che ci sia, che come si mangia da noi..... ah Signora mia....!!!!! E via di questo passo...

E così tra una prelibatezza e un bicchiere di vino si tira fino quasi alle 21, l'altra cosa positiva è che nessuno si azzarda a fare discorsi o saluti ufficiali, l'occasione è fatta per chiacchierare e godersi la serata.

Per quanto mi riguarda riesco a conoscere un sacco di persone di cui avevo solo sentito parlare, gente in gamba che è qui da molti anni e che conosce bene la situazione, ha grande esperienza di cooperazione e ne ha viste di cotte e di crude. 

Alla fine come sempre rimaniamo un gruppetto di super aficionados (Valentina Elj ed io su tutti che come sempre chiudiamo la porta) e terminiamo la serata con un gelato da N'Ice Cream, esperienza un po' terrificante, quanto ho rimpianto il gelato di Enrica da Italia-Bi!!!

 

Pubblicato in: Diario da Dakar
Autore: SuperAdmin • Data: 11/06/2013