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Finrod Felagund
Il Blog di Gianpaolo Persoglio
Diario da Dakar
Ancora calma sul fronte occidentale

Si apre la settimana è la questione è sempre la stessa, c'è da concludere la faccenda del contratto per i lavori di realizzazione dell'impianto (come priorità) e c'è da acquistare i materiali mancanti (secondario ma neanche tanto). Per il contratti attendo news da Italia, la verisone definitiva è appunto, definitiva dopo milioni di rimpalli virtuali da una mailbox all'altra per cambiare le virgole e l'impaginazione. Adesso ci siamo, manca solo qualcuno che ci metta su la firma e possiamo iniziare (finalmente) le danze. Nel frattempo sono in contatto col distributore locale dell'azienda francese che realizza i materiali elettrici che ci servono per completare l'impianto. Ho dovut fare un corso accelerato di interruttori magnetotermici, protezioni, cablaggi, commutatori e cavi per non andare a parlare come unosprovveduto ad uno del mestiere. Martedì incontro il simpatico sig. Aidara che mi scambia per il nuovo magnate del fotovoltaico in Africa e mi offre la sua collaborazione per tutti i megawatta che sicuramente (secondo lui) andrò ad installare da qui all'eternità. Nel frattempo, er ingraziarmi, mi offre gentilmente i suoi servigi e i suoi materiali. Il rischio che mi avevano paventato era che avrei potuto trovare materiali taroccati o usati, invece pare che i pezzi siano originali (o contraffatti benissimo, come le scarpe Nike finte fatte nelle stesse fabbriche delle Nike vere). Mi fido? Non posso fare altro, altrimenti devo fare impacchettare e spedire per nave quella merce dall'Italia e sperare che il veliero della Compagnia delle Indie giunga un giorno in porto.

Per il resto mercoledì è il giorno della mia trasferta a Guediawaye, solo che ogni settimana che passa il caldo diventa più caldo e la giungla di asfalto che trovo durante il tragitto si fa sempre più selvaggia.

Arrivo al Liceo e scopro che c'è solo un allievo mentre tutto il resto della combriccola è alla commemorazione funebre di qualcuno che non capsico chi è, amen e RIP, faccio lezione all'unico presente. Il quale è un gran bravo ragazzo, si chiama Mor e parla italiano come io wolof, però ha tanta voglia  di imparare e mi chiede di ripassare la grammatica e le principali coniugazioni verbali. Da non solo quale cassetto del cervello tiro fuori una impensabile conoscenza dei tempi verbali italiani e glieli sciorino tutti per ciò che riguarda la prima coniugazione. Il ragazzo è cotto a sufficienza e io pure, posso andare a casa.

Ma accade, come ogni 2/3 giorni al massimo che Kalimeros, il mio scooter, decida che non è il caso di mettersi in moto cos', all'improvviso e con tutto quel caldo. Recupero un meccanico locale il quale con grande sicumera (non mi fregano più, anche se fanno i sapientoni ci capiscono quanto me) mi dice che è la candela. Com'è come non è me la cambia, sentenzia qualcosa sulla prossima esplosione del pistone e fa ripartire lo scooter benedicendo il mio cammino.

Torno a casa pensando che è ormai ora di scrivere una cronistoria sulle vicende del mio scooter, lo farò a breve.

La sera Valentina e Lia mi invitano ad andare al cinema a vedere un film Senegalese al centro culturale tedesco (sottotitolato in francese). Sinceramente non me la sento, dico loro che le raggiungo dopo per bere qualcosa. Vado lì e trovo anche Rossella che ci invita a casa sua a mangiare brochettes (spiedini) e bere una bottiglia di vino. Come arriviamo a casa sua ci accoglie un microgattino praticamente neonato che a malapena si regge in piedi. Rossella vede che mostro subito tenerezza per lui, coglie la palla al balzo e mi chiede se posso tenerglielo per 2 settimane perchè lei l'indomani parte per il Benin per lavoro.

Ormai sono incastrato, non posso dire di no.... Rimaniamo che la sera dopo sarei passato a prenderlo. Si chiama Milo, è bianco e grigio e non ha l'aria di passarsela proprio bene, di sicuro ha bisogno di qualcuno che gli dia da mangiare finchè non sarà un po' più grandicello e indipendente. Passo tutto il giorno successivo a preoccuparmi della prossima convivenza col felino, come sistemarlo, come dargli da mangiare, come evitare che si butti di sotto dal balcone.... arrivo a sera che devo andare da Rossella a prenderlo ma mi arriva una telefonata: è lei che mi dice che il micino è passato a miglior vita. Si sarà suicidato dopo aver capito che sarebbe dovuto venire da me?

Chi può dirlo, non lo saprò mai.

 

 

 

 

Pubblicato in: Diario da Dakar
Autore: SuperAdmin • Data: 25/06/2013