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Finrod Felagund
Il Blog di Gianpaolo Persoglio
Diario da Dakar
Domenica gita fuori porta

Sabato. Riproviamo con gli hobiecat cercando stavolta di evitare di naufragare..... Dopo mattinata a parlare con l'ingegnere in Italia di interruttori magnetotermici e amperaggi vado alle 15 al cricolo della Voile d'Or. Aldo freme, vuole riscattare la precedente esperienza, io sono curiosissimo di riprovare, l'altra volta mi ero divertito da matti. Stavolta siamo soli e non abbiamo mete particolari, per cui seguiamo il vento ovunque lui vada, bordeggiamo per il solo unico piacere di sentire gli scafi scivolare sull'acqua e sollevarsi, è felicità destrutturata, fanciullesca, ingenua. Ormai il mezzo l'ho un po' imparato a conoscere, il vento stavolta però ha continui salti e ci sono correnti strane che alzano ondine insapettate, la navigazione è meno facile e un po' più tecnica ma la goduria rimane intatta.

Scendo dal mezzo, ringrazio Aldo dandogli appuntamento a settimana prossima per rifarci un giro sul cabinato di Bernard e mi fiondo a casa. C'è da prepararsi rapidamente perchè alle 20 devo essere da El Hadj, partiamo insieme per raggiungere gli altri a Toubab Dialao, una località a 50 km verso sud sul mare, dove abbiamo affittato per il week end una villa per fare un po' di spiaggia diversa dal solito. Speriamo soprattutto un po' più pulita.

Il viaggio si prospetta avventuroso, con spregio per le comodità e sprezzo del pericolo El Hadj mi conduce a prendere un 7 places, un veicolo sette posti che ci condurrà fino al bivio di Rufisque dove poi prenderemo un altro mezzo per raggiungere Toubab Dialao. Il 7 places non è come si potrebe pensare uno spazioso pullmino o un moderno monovolume a 7 posti, bensì è una fantastica Paugeot 504 che in Italia non circola dagli anni '80 del millennio passato, in versione station wagon e con una fila di posti aggiuntivi nel bagagliaio.

Ce ne sono a centinaia, tutte uguali, che partono per i più disparati posti. El Hadj contratta con un autista e mi comunica che per ben 1500 CFA abbiamo vinto due posti nella fila di mezzo. Alla fine con non si sa quale magia ci ritroviamo in 9, con un televisore e due sacchi di farina (o altra roba del genere....). L'oggetto procede al di là di ogni mia più remota speranza, ho un sonno atomico ma il viaggio tutto sommato è abbastanza confortevole. Arriva il momento di scendere e tremo all'idea di cosa ci toccherà prendere per arrivare a destinazione. Alla fine ci affidiamo ad un Clandeau (o Clandò, come dir si voglia visto che è wolof e non francese), cioè un privato che fa da taxista abusivo portando in giro gente a fronte di poche centinaia di CFA. In una Peugeot 405 riusciamo ad entrare in 7, il viaggio è più breve rispetto alla prima tranche e in una mezzoretta scarsa arriviamo al termine.

Il villaggio sembra carino sotto la scarsa illuminazione serale, c'è luna piena e dopo una breve passeggiata tra villette e strade di sabbia raggiungiamo la nostra casa. E' davvero graziosa, con un bel cortile, stanze ampie e pulite. Gli altri hanno la compiacienza di offrirci cioè che è rimasto dalla cena (orecchiette al sugo, valide), e pi andiamo dormire.

La mattina ce la prendiamo molto cocmoda, colazione in cortile, ci godiamo il primo sole, dopodichè passeggiata al villaggio dei pescatori e spiaggia.

Questa è la gallery ;)

http://www.felagund.com/221/32/galleria/toubab_dialao_23_06_2013.html

Passimo una bella giornata, la spiaggia è ampia e pulita, almeno rispetto agli standard di Dakar, mi cimento in una partita a calcio con i locali (oddio, mi rendo conto che saranno 10 anni che non tocco un pallone in spiaggia...) e gioco con le onde dell'Oceano come un bambino di 10 anni....

Viene il momento di ripartire e tremo all'idea di ciò che ci toccherà fare....

Stavolta ic affidiamo ai mezzi pubblici, quindi autobus fino a Rufisque. Devo dire che è meno peggio di ciò che temevo, c'è posto, ci sediamo e il viaggio è lungo ma tutto sommato confortevole. Il peggio viene dopo. A Rufisque dobbiamo prendere un altro autobus per arrivare a Yoff, stavolta però è piccolo e sovraffollato, siamo schiacciati come le sardine, c'è un traffico terribile per rientrare a Dakar e non vedo l'ora che finisca. All'arrivo bacio la terra, non possiamo andare a casa così senza premiarci per l'improba impresa, urge un gelato da Enrica. E così sia, gianduia e pera. :)

 

Pubblicato in: Diario da Dakar
Autore: SuperAdmin • Data: 28/06/2013